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Cosa fare in caso di decesso a Montelupo Fiorentino



Disbrigo pratiche burocratiche

Adempimenti burocratici in caso di decesso

Quando si verifica il decesso di un familiare è necessario sbrigare alcune incombenze burocratiche, di seguito elenchiamo le più importanti:



Successione


Produce il passaggio di diritti patrimoniali dalla persona del defunto al suo successore.

Se il deceduto possedeva beni immobili, nell’arco di 12 mesi deve essere presentata all’agenzia delle entrate competente la dichiarazione di successione.

L’imposta di successione, che varia a seconda del grado di parentela e della quota ereditaria spettante, sarà definita in seguito ad accertamenti fiscali.

La ricevuta del pagamento, effettuato tramite F23, va inoltrata unitamente alla pratica all’ufficio delle entrate.

Si distinguono due tipi di successione: legittima e testamentaria e seconda del tipo di successione si hanno obblighi giuridici e tributari diversi.

Nel caso in cui la persona deceduta non abbia lasciato un testamento, si parla di successione legittima e il patrimonio passa agli eredi secondo il rapporto di parentela previsto dalla legge.

Se il defunto ha invece fatto testamento, l’eredità si trasferisce alle persone che ha nominato nel testamento, attenendosi alle quote in esso considerate.

Nell’eventualità che il testamento danneggi i diritti di uno o più eredi legittimati può essere impugnato, al fine di vedere riconosciuti i diritti lesi.

Gli eredi possono: accettare l’eredità in modo puro e semplice; accettare l’eredità con beneficio di inventario; rifiutare l’eredità tramite un atto compiuto in tribunale.

Coloro cui spetta l’eredità sono il coniuge, i figli (quote diverse secondo il loro numero), gli ascendenti (genitori e/o nonni) e i fratelli (se il defunto non aveva figli).

Se la persona deceduta non era coniugata e non aveva figli, l’eredita spetta ai parenti entro il 6° grado, considerando le quote specificate dal Codice Civile.

Se non esistono parenti entro il 6° grado, l’eredità verrà trasferita allo Stato.

Nel caso in cui l’erede o gli eredi accettino con beneficio di inventario l’eredita, è possibile fare una distinzione tra il patrimonio del deceduto e quello degli eredi, così da evitare che l’erede o gli eredi si ritrovino a pagare debiti ereditati che superino il valore dei bene conseguiti.

In pratica, l’inventario è una lista dei debiti e dei crediti (beni immobili e/o mobili) del deceduto e deve essere redatto dal cancelliere del tribunale competente, in base alla residenza del deceduto, oppure può essere compilato da un notaio, entro tre mesi dal giorno del decesso.

Se ci sono eredi minori, inabilitati o interdetti, questi devono accettare l’eredità con beneficio di inventario. Per avviare tale procedura, è sufficiente l’intervento di un solo degli eredi.

Se si decide di rifiutare l’eredità, ovviamente, non si ereditano i beni della persona deceduta, ma neppure i suoi debiti.

Se esistono più eredi, la quota di chi non ha accettato l’eredità sarà suddivisa tra gli altri oppure assegnata per rappresentazione.

La rinuncia deve essere presentata presso il tribunale competente oppure presso un notaio.

Se il coniuge del defunto rinuncia all’eredità, non perde il diritto di abitazione e neppure la pensione diretta.

La dichiarazione di successione deve essere inoltrata se il defunto aveva terreni e/o fabbricati.

Nel caso in cui il deceduto avesse posseduto beni non immobili, è necessario verificare se c’è l’obbligo di presentarla.

È obbligatorio presentare la dichiarazione di successione se:

  L’eredità include beni immobili
  Il defunto aveva beni immobili e mobili (deposito titoli, conti correnti, ecc.)
  La somma dei beni mobili del defunto ha un valore oltre i 25.822 euro
  Gli eredi non avevano parentela in linea retta con la persona deceduta
  Il defunto ha lasciato un testamento

Gli eredi sono invece esonerati dal presentare la dichiarazione di successione se:

  Il deceduto non possedeva beni immobili
  Il totale dei beni mobili del deceduto ha un valore al di sotto dei 25.822 euro
  Gli eredi avevano parentela in linea retta con il defunto



Testamento


Se il defunto ha lasciato un testamento, questo deve essere pubblicato presso un notaio, in questo modo, i familiari del defunto, i chiamati all’eredita e i creditori possono conoscere il contenuto del testamento.

Il notaio che esegue la pubblicazione può anche occuparsi di tutte le pratiche burocratiche o, eventualmente, ci si può recare presso l’ufficio competente di un patronato.

Dopo aver effettuato la pubblicazione, si può stendere la dichiarazione di successione e poi affrontare la divisione dell’eredità.



Pensione


Il decesso di un familiare deve essere annunciato telematicamente all’istituto previdenziale, unitamente alla richiesta di reversibilità per il coniuge (pensione diretta) o alla riscossione di quanto maturato (pensione indiretta) per chi ne ha diritto.

Per quanto riguarda la pensione INPS, è necessario avvisare le anagrafi comunali, le quali, entro 48 ore dalla morte, devono riferire per via telematica, usando il canale previsto dal Ministero dell’Interno (SAIA) oppure, se questo canale non funziona correttamente, direttamente all’INPS, mediante un servizio predisposto a tale scopo dall’Istituto.

I medici necroscopi, dal 1° gennaio 2015, sono obbligati a inoltrare il certificato di accertamento del decesso all’INPS e al Comune (entro 48 ore dalla morte) mediante un servizio online apposito.

Se il defunto era già titolare di una pensione o ne aveva già maturato il diritto, alcuni familiari superstiti possono fare richiesta della pensione diretta o di reversibilità.

I soggetti aventi diritto alla pensione di reversibilità sono:

  Il coniuge, anche quello separato, se il deceduto era iscritto all’ente previdenziale prima della sentenza di separazione; il coniuge separato con addebito, se titolare di assegno alimentare a carico del coniuge defunto; il coniuge divorziato, se non si è risposato e ha diritto all’assegno di divorzio, e se il coniuge defunto era già iscritto all’ente previdenziale, prima che fosse pronunciata la sentenza di divorzio. Nel caso in cui il coniuge deceduto si fosse risposato, la quota di reversibilità dovrà essere suddivisa tra il coniuge attuale e quello divorziato. Se uno dei due coniugi che hanno diritto alla pensione di reversibilità dovesse morire, al superstite spetterà la quota intera. Se il coniuge che ha diritto alla pensione diretta si risposasse, perderà il diritto alla reversibilità e otterrebbe una liquidazione pari a una somma 26 volte la cifra della pensione incassata fino alla data del nuovo matrimonio

  I figli (naturali, legittimi, adottivi o legittimati, riconosciuti legalmente) minorenni; studenti di scuola media superiore di età tra i 18 e i 21 anni disoccupati e a carico del genitore defunto; studenti universitari che non lavorano e a carico della persona deceduta (solo per il periodo del corso legale di laurea e non oltre i 26 anni); inabili a carico del genitore defunto di qualsiasi età

  I nipoti parificati dalla Corte Costituzionale ai figli legittimati, a carico del defunto, minorenni.



Banca - Istituti di credito


Se l’eredità include depositi titoli, obbligazioni, conti correnti, fondi di investimento, azioni, cassette di sicurezza, libretti postali, buoni postali fruttiferi o qualsiasi altra attività bancaria, è necessario notificare la morte del familiare all’istituto bancario o postale presso cui sussistevano tali rapporti.

Inoltre, devono essere inoltrati anche alcuni documenti:

  Il certificato di morte (rilasciato dal Comune o dall’agenzia di pompe funebri)
  La dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà che attesta chi sono gli eredi e deve essere compilata presso l’anagrafe. Tale documento può essere chiesto in Comune o all’ufficio anagrafe da uno degli eredi
  Se c’è un testamento, è necessario comunicare all’impiegato gli estremi di pubblicazione dello stesso

Dopo aver comunicato la morte del familiare, il conto del defunto sarà congelato, fino a quando non sarà presentato un atto notorio che certifichi chi sono gli eredi.

Nel caso ci fossero dei cointestatari del conto, questi dovranno aprire un altro conto e poi modificare gli appoggi bancari di eventuali utenze.

Per scongelare il conto si devono inoltrare alcuni documenti:

  Dichiarazione della banca, della posta o della finanziaria che citi tutte le attività effettuate dalla persona deceduta e il saldo alla data della morte
  Certificato di morte (originale, in carta semplice)
  Certificato di matrimonio che presenti nota del regime patrimoniale del deceduto (in carta semplice)
  otocopia del documento di identità e codice fiscale del defunto
  Stato di famiglia storico della persona deceduta
  Fotocopie dei documenti di identità e codici fiscali di tutti gli eredi
  Stati di famiglia degli eredi
  Dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà stilato presso l’anagrafe
  Copia conforme del testamento, se esistente
  Originale della rinuncia all’eredità, se uno o più eredi l’hanno inoltrata
  Copie dei contratti stipulati con l’istituto di credito (se esistenti)
  Copia della sentenza di separazione
  Buoni postali fruttiferi (copia fronte/retro) se esistenti

La banca o le poste rilasceranno la dichiarazione di credito o di sussistenza, che riporta tutto quello che era intestato alla persona deceduta (i valori faranno riferimento al momento della morte), dopo la consegna del certificato di morte e della dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà.



Assicurazioni


Il decesso di un familiare deve essere notificato alle società intestatarie di polizze su infortuni, rischi di morte o sull’auto e inoltre, è necessario consegnare alle stesse il certificato di morte.

Per la polizza RC auto, gli eredi dispongono di sei mesi di tempo per effettuare il passaggio del veicolo; se esiste più di un erede, il mezzo sarà cointestato a più soggetti, nel caso tutti gli eredi siano d’accordo, l’auto può essere intestata a uno di loro.

Per la successione ereditaria e per eseguire il passaggio di proprietà, è consigliabile affidarsi ad agenzie di pratiche auto, entro sessanta giorni dalla morte.

Se non si effettua l’intestazione a uno solo degli eredi, è possibile incontrare difficoltà: alcune compagnie non permettono che la polizza per un veicolo abbia più di un intestatario; per evitare il problema, si può mettere nella voltura il nome della persona che utilizza l’auto come primo intestatario.

Se questa soluzione non è comunque approvata, è necessario fare un secondo passaggio da tutti gli eredi all’utilizzatore del veicolo.

Per la questione della classe di merito, in alcuni casi, non si può verificare la trasferibilità (legge Bersani) con delle specifiche:

  Se il veicolo è intestato a tutti gli eredi non conviventi, la nuova polizza avrà la classe peggiore detenuta da uno degli eredi
  Se invece il veicolo è intestato a tutti gli eredi conviventi, la nuova polizza si avvarrà della classe migliore tra quelle che hanno gli eredi
  Se il veicolo è intestato a un unico erede, convivente, si applicherà la legge Bersani, nel caso non fosse convivente, la polizza avrà la classe di merito peggiore o uguale a quella detenuta da un’altra persona a lui convivente.



Utenze


Le variazioni di intestazione dovute al decesso di un familiare devono essere comunicate alle ditte fornitrici dei dispositivi per distribuire gas, acqua, utenze telefoniche e luce.

Inoltre, è necessario disdire o modificare l’intestazione della cartella esattoriale della tassa di smaltimento rifiuti e l’IMU presso l’ufficio comunale competente.



Abbonamento RAI


E' possibile annullarlo mediante raccomandata oppure far subentrare un nuovo intestatario il quale non deve avere già un altro abbonamento.



Armi da fuoco


Se il familiare deceduto aveva delle armi da fuoco, munizioni o materiale simile che necessitano di un’apposita denuncia, entro otto giorni dalla morte, è obbligatorio comunicare il cambio di possesso ai carabinieri di zona o al commissariato di polizia competente.

I pubblici ufficiali redigeranno un verbale di ritrovamento e prenderanno in custodia il materiale; successivamente, si potrà chiedere un nulla osta per poterne rientrare in possesso.



Dichiarazione dei redditi


Quella relativa all’anno in cui il familiare è deceduto, deve essere inoltrata da uno degli eredi mediante Modello Unico.



Detrazione delle spese funebri


E' possibile chiedere una detrazione d’imposta del 19% (294,50 euro) sull’importo di 1.550 euro, nell’anno seguente a quello in cui si sono fronteggiate le spese per il funerale.

Dal 2016, anche persone che non avevano un legame di parentela con il deceduto possono chiedere la detrazione.

Se le spese per il funerale sono state pagate da più familiari, la detrazione è sempre la stessa, ma gli aventi diritto possono richiedere una dichiarazione di ripartizione delle spese.



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